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Il Clima di Mascalucia


Mascalucia e' un un grosso centro urbano che, ad oggi, conta una popolazione di circa 30.000 abitanti.

Ricade nell'ambito territoriale della provincia di Catania ed e' situato a Nord-Est del capoluogo (dal cui centro dista circa 10 Km), lungo la direttrice per l'Etna, adagiato sulle colline che costituiscono i fianchi meridionali del vulcano.

Il territorio ha una forma moderatamente regolare allungata in direzione NNW-SSE e si estende sulla fascia pedemontana meridionale dell'Etna a quote medio-basse, tra 694 e 325 mt. s.l.m.

L'area comunale confina a Nord con il comune di Nicolosi, ad Est con i comuni di Pedara e Tremestieri Etneo, ad Ovest con i comuni di Nicolosi, Belpasso e San Pietro Clarenza ed, infine, a Sud con i comuni di Gravina di Catania e Catania.

Il comune di Mascalucia si estende su una superficie di 16,24 Kmq che comprende anche l'annessa frazione di Massannunziata, ormai considerata zona periferica dello stesso comune, data l'assenza di soluzione di continuita' abitativa tra i due territori.

La morfologia dell'area in esame e' caratterizzata dalla presenza del massiccio etneo, dalla sua costituzione, dalla sua evoluzione e dalla sua continua attivita' eruttiva; il territorio non e' eccessivamente accidentato (le pendenze sono in media comprese tra il 5% ed il 10%) e le aree di forte pendenza riguardano pochi casi e con superfici poco estese. Il paesaggio dell'area etnea presenta tutta la gamma dei fenomeni che vanno dall'alto montano al marino: Mascalucia presenta gli aspetti di alta collina.

Il territorio del comune di Mascalucia, cosi' come tutto il versante orientale della Sicilia, e' interessato da un clima tipicamente mediterraneo con lunghe estati secche (temp. media di circa 26ºC) ed inverni piovosi, ma brevi e miti (temp. media di circa 10ºC). Le precipitazioni sono concentrate nei mesi autunnali ed invernali, diminuiscono notevolmente in primavera fino ad essere praticamente nulle nei mesi estivi. In gran parte del territorio cadono mediamente 500-700 mm annui di pioggia. In alcuni tratti costieri i valori delle precipitazioni scendono sotto i 500 mm, mentre sui rilievi si attestano intono ai 1000 mm, con punte superiori a 1300 mm nelle aree piu' elevate del settore nord-orientale.

L'inverno e' la stagione piu' piovosa, quindi piu' umida in assoluto, con temperature miti sulle coste, piu' rigide all'interno dell'isola ed in particolare sui monti. L'estate, al contrario, e' la stagione secca per eccellenza, con precipitazioni quasi assenti e temperature particolarmente alte.

L'autunno e la primavera sono due stagioni di transizione: l'autunno con nuvolosita' e precipitazioni che tendono ad aumentare man mano che la stagione si avvicina in inverno, la primavera con un regime pluviometrico opposto a quello dell'autunno che tende a decrescere nettamente man mano che la stagione si accosta all'estate.

REGIME PLUVIOMETRICO
(vengono riportati i dati relativi alle precipitazioni registrate dalla stazione meteorologica "Catania-Galermo" nel periodo 1998-2007)

Dai grafici realizzati si e' notato come i mesi piu' piovosi siano essenzialmente quelli autunnali ed invernali. Tra gli scostamenti da segnalare, l'anno 2007 con un picco di precipitazioni nel mese di Marzo (circa 215 mm), l'anno 2000 con due picchi massimi nei mesi di Gennaio e Novembre (rispettivamente di circa 289 e 410 mm) e l'anno 2005 con un picco massimo nel mese di Dicembre (circa 345 mm).

Per il resto, gli andamenti delle precipitazioni durante l'anno sono abbastanza simili tra di loro.

I dati relativi al numero dei giorni piovosi mensili seguono in modo blando l'andamento dei picchi massimi discussi precedentemente, e nel loro insieme si presentano distribuiti in modo piu' omogeneo.

Infine solo gli anni 1996 e 2003 hanno avuto un quantitativo di precipitazioni superiore ai 1000 mm; tutti gli altri anni hanno avuto una piovosita' oscillante tra i 400 mm (minimo "storico" di 378 mm dell'anno 2001 relativamente al periodo considerato) e gli 800 mm circa, il tutto perfettamente compatibile con le condizioni generali climatiche di quest'area della Sicilia.

GEOLOGIA ED IDROGEOLOGIA

Il territorio del comune di Mascalucia ha una forma moderatamente allungata in direzione NNW-SSE e si estende sulla fascia pedemontana meridionale dell'Etna a quote medio-basse (tra 694 m s.l.m. e 325 m s.l.m.).
La morfologia dei versanti etnei e' legata alle caratteristiche litologiche dei prodotti effusivi e alla loro eta' di formazione. Le litologie affioranti nel territorio sono costituite esclusivamente da prodotti vulcanici, in primo luogo da lave e subordinatamente da piroclastiti, la cui genesi e' associabile a manifestazioni eruttive sia antiche che recenti.

La superficie delle colate che hanno interessato, nel corso dei secoli, il territorio di Mascalucia, e' perlopiu' aspra e accidentata, tipica delle lave scoriacee, ricoperta ancora da una vegetazione laddove e' prevalsa l'azione di degradazione degli agenti esogeni sull'antropizazzione, che ha modificato profondamente l'aspetto del territorio.
Solo localmente, in corrispondenza degli affioramenti di piroclastiti, possono evidenziarsi morfologie piu' morbide.

I pendii, generalmente poco acclivi, mostrano locali variazioni di pendenza in corrispondenza di alti morfostrutturali della copertura vulcanica, i quali sono legati a discontinuita' vulcano-tettoniche (relitti di antichi apparati vulcanici, fratture eruttive e scarpate di faglia) e sono isorientati in direzione NNW-SSE, in accordo con i lineamenti strutturali dell'area.

In generale, l'andamento morfologico e' quello tipico delle zone vulcaniche in cui le colate appaiono come correnti di lava che, scendendo dalla sommita' del vulcano, seguono la morfologia del versante con giaciture che ricalcano le locali pendenze del substrato che ricoprono. Non e' possibile identificare marcate linee di impluvio poiche' l'elevata permeabilita' dei termini vulcanici ha favorito l'infiltrazione delle acque meteoriche, impedendo tutti quei fenomeni di modellamento legati all'azione erosiva delle acque ruscellanti in superficie.

LINEAMENTI STRUTTURALI

Le strutture vulcano-tettoniche che si riscontrano nel territorio del comune di Mascalucia sono notevoli e riferibili ai principali lineamenti strutturali distrubuiti lungo una fascia che si sviluppa in direzione NNW-SSE, delimitata ad Est dal confine orientale del territorio comunale e ad Ovest da un asse mediano, orientato sempre in direzione NNW-SSE, che idealmente parte da Nicolosi, passa per il lato orientale del centro abitato di mascalucia ed arriva sino all'abitato del comune di Gravina di Catania (Studio Geologico e Geofisico per il piano regolatore Generale del Comune di Mascalucia, 1995).

La morfologia superficiale dei due settori del territorio cosi' individuati e' sostanzialmente differente: il settore occidentale risulta piu' pianeggiante con qualche accidente morfologico dovuto essenzialmente al deflusso delle varie colate laviche che si sono succedute nel tempo (principalmente quella del 1669); il settore orientale, invece, si presenta con una morfologia piu' accidentata determinata principalmente da strutture di origine tettonica e vulcano-tettonica, la principale delle quali e' rappresentata dalla cosiddetta "Fossa del Cavòlo", un'antica frattura eruttiva, orientata in direzione NNW-SSE, che interessa marginalmente il territorio comunale per circa 2 Km.

Altre due fratture piu' ampie (circa 80 mt.) ma meno sviluppate in lunghezza (200-250 mt.), affiorano piu' a Nord, in C.da Ombra. Le suddette strutture sono quasi del tutto cancellate a causa dell'eccessiva antropizzazione dell'area.

Altri lineamenti strutturali, tutti orientati in direzioni NNW-SSE, affiorano in C.da Torre del Grifo, lungo la strada provinciale Nicolosi-Catania, in localita' Settepani ed in localita' M.te Ceraulo.

VEGETAZIONE E PAESAGGIO
Fonte: Ardizzone S. & Spina G., Revisione dello Studio Agricolo-Forestale del Comune di Mascalcuia, 2002

Le caratteristiche del paesaggio del territorio del comune di Mascalucia sono influenzate da vari aspetti quali la posizione geografica, la particolare orografia e geologia.

La vegetazione si presenta alquanto diversificata, avendo il territorio, nella sua vasta ampiezza altidunale e nella sua diversita' morfologica, una notevole variabilita' (l'altitudine va da 330 m a 680 m s.l.m.). A cio' sono da aggiungere le variazioni dipendenti dall'attivita' del vulcano Etna nel corso dei secoli e quelle dovute all'influsso antropico che risulta piu' accentuato in buona parte del territorio comunale.

La vegetazione di questo territorio e' riconducibile agli elementi propri del Piano Mediterraneo Basale definito ecologicamente per l'esistenza di un periodo di siccita' estiva e di basse temperature nel periodo invernale. Questo piano e' ovviamente riconoscibile attraverso le formazioni di vegetazione sempreverde mediterranea (Quercetea ilicis). Pertanto la vegetazione riscontrata risulta rappresentata da macchia e stadi arbustivi, di origine primaria o secondaria, contenenti spesso elementi arborei e tendenti alla costituzione di bosachi del quercino ilicis in formazioni aperte.

Considerato comunque che il territorio in esame non supera i 700 m s.l.m. si riscontrano frammenti delle macchie con Euphorbia Dendroides ed altre specie termofile tipiche delle stazioni piu' calde ed asciutte delle altitudini inferiori.

Altresi', si riscontrano boschi e boscaglie della vegetazione sempreverde mediterranea (Quercino ilicis) con presenza del Leccio (Quercus ilex) e querce caducifoglie del gruppo Quercus robur.
Sottoforma di formazioni aperte, con significato di vegetazione primaria, si riscontra la vegetazione arbustiva ed erbacea sui substrati lavici accidentati.

Un processo che caratterizza le aree vulcaniche dell'area in esame e' la vita vegetale che e' impegnata in una continua opera di colonizzazione.
Sulle lave e sui conetti vulcanici di eta' realtivamente recente sono presenti aspetti vari della vegetazione pioniera. Si tratta di superfici talora molto ampie, in cui sono presenti numerosi microhabitat, nei quali trovano possibilita' di vita i vari stadi della vegetazione pioniera caratterizzata da raggruppamenti erbacei, arbustivi e talora anche arborei.

In alcuni casi tale vegetazione si arricchisce di un ulteriore elemento: il ficodindia, ormai divenuto parte integrante del nostro paesaggio.
Tra gli altri frammenti di macchia (dell'Oleo ceratonion) sparsi nel territorio sono da ricordare quelli caratterizzati dall'Alaterno (Rhamnus alaternus), dalla Ginestra spinosa (Calitocome infesta) o dall'Anagride (Anagyris foetida). Si tratta di aspetti di degradazione di quella foresta o macchiaforesta, probabilmente dominata dal Lentisco (Pistacia lentiscus), un tempo ampiamente diffusa nelle basse pendici etnee.

E' opportuno osservare che le aree boschive individuate sono complessivamente dieci, e risultano localizzate nel territorio in maniera del tutto irregolare, anche se maggiormente concentrate nella parte piu' a Nord, a partire da una altitudine di circa 500 m in su sul livello del mare.

FONTI :

http://www.meteosicilia.it/it/modules.php?name=News&file=article&sid=27
 http://www.comune.mascalucia.ct.it                                                                      
 http://it.wikipedia.org/wiki/Mascalucia                                                                



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