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La Storia di Mascalucia


Mascalucia affonda le sue origini in tempi remoti. Si pensa infatti che il nucleo originario della cittadina debba identificarsi nella contrada "Ombria" (oggi Ombra) dove esisteva antichissimamente un municipio catanese fondato da popoli cosiddetti "Ombri", i quali verso l'anno 1000 a.C. vennero coi Siculi nella nostra Isola e sospinsero i Sicani ad occidente del fiume Imera, lo si deduce dai testi dell'Abate Vito Maria Amico e dal dott. Antonino Somma.

Anche se notizie storiche ben documentate non vi siano, tuttavia dal ritrovamento di avanzi di antichita' romane (sepolcri, lucerne, medaglie, etc...) l'accademico Somma pote' con fondamento congetturare che Mascalucia fosse abitata anche all'epoca di Cesare Augusto.
Freret, nella sua Historia, giustifica la presenza degli Ombri a Mascalucia nel seguente modo: "...questo popolo cacciato dai Toscani passo' insieme coi Pelasgi ed i Siculi nella nostra Isola e vi posero la loro dimora".

Intorno al 324 Mascalucia era forse chiamata Massalargia dal latino Massa (villaggio) e Largia (dono), cioe' data in dono dall' Imperatore Costantino alla Santa Sede.
San Gregorio Magno Papa, nel 590, in una sua epistola (VII.41) ad Cyprianum fa menzione delle Masse esistenti nel territorio di Catania e scrisse che: "... (Marciano) nunc habitat in Ecclesia quae est in Massalargia costituita diocesis Catanensis Ecclesiae ...", nella medesima Epistola si fa riferimento al Tempio di S.Antonio Abate al Cimitero.

Dopo una lunga serie di vicissitudini e la cacciata dei Saraceni sbarcati in Sicilia nell'827, i Normanni assegnarono al Vescovo di Catania un vasto territorio che comprendeva il Monte Etna con tutte le sue campagne e boschi e le Massae: ... San Giovanni Galermo, Mascasia, Praci, Sampietro, Camporotondo, Rapisardo, Malpasso, Mompileri, Nicoloso, Lapidara, Tricastagni, Via grande, San Giovanni le Punte, San Gregorio, Santa Maria Belverde, ...

Nel 1169 un terremoto arreco' danni a Mascalucia, ma il paese continuo' la sua esistenza.
Per i Casali "di lu pajsi di Cathania" nel 1239, con la reintegra della citta' di Catania al Regio Demanio si venne a creare una strana situazione, per cui Catania, citta' demaniale risulto' priva di un demanio proprio, giacche' pur continuando ad estendere la propria giurisdizione amministrativa sui Casali, non ne aveva alcuna sui loro territori.
Mascalucia faceva parte di essi, come si deduce dagli Atti dei Giurati: "... gli abitanti o vigneri di lu pajsi di Catania" erano quelli "... di la contrada di mompileri , di santu petru, di la maniscalchia, di la picara, di trimustera, di tricastagni, di sanctu Johanni di la punta e della contrada monti albi...".
Nelle "Rationes decimarum" degli Archivi Vaticani dell'anno 1308 troviamo elencata la chiesa di San Nicola di Mascalucia.

Dal censimento del 23 agosto 1602 risultano 230 case con 1.150 abitanti, era cosi' costituito formalmente in Casale. In epoca successiva i Casali (Massae) passarono all'amministrazione civile e Giudiziaria di Catania sino al 1640. Nel 1641, sotto il governo del re Filippo IV, il Casale della Terra di Santa Lucia di Catania subi' non piccoli mutamenti, insieme ad altri Casali. Di conseguenza per varie vicissitudini, o meglio capricci, degli spagnoli a cui la Sicilia apparteneva, i Casali furono venduti all'asta.
Mascalucia il 22 dicembre 1645 fu venduta a Giovanni Andrea Massa, ricco signore genovese. In un secondo momento egli la dono' a Niccolo' Placido Branciforte, Principe di Butera, il quale, con privilegio del re Filippo IV, in data 4 luglio 1651, venne nominato Duca di S.Lucia o Mascalucia.
Questo Casale variamente chiamato Terra di Santa di Catania o Mascalcia o Mascalucia fu insignito del titolo di Ducato. Niccolo' Placido Branciforte lascio' questo Casale al suo secondogenito Francesco. Del privilegio di Ducato ne goderono i suoi cittadini sino ai primi decenni del 1800.

L'eruzione del 1669 arreco' parecchi danni al paese ed i cittadini per sicurezza trasportarono la statua di San Vito, nella sua bara di legno aurata, nella Cattedrale di Catania.
Un'altra calamita' naturale si abbatte' su Mascalucia alle ore 4 dell'11 gennaio 1693, un terribile terremoto che provoco' la morte di circa 500 persone.
Il 20 febbraio 1818 un altro terremoto sconvolse tutta la zona etnea, da Est ad Ovest e da Nord a Sud, provocando ovunque danni; a Mascalucia nove persone morirono e parecchi danni subirono le abitazioni del centro e le Chiese.

Nel 1819 il re Ferdinando I eresse Mascalucia a Capo Circondario aggregandole altri paesi: San Giovanni la Punta, San Gregorio, Tappeto, S.Agata li Battiati, San Giovanni Galermo, San Pietro Clarenza, Tremestieri, Gravina e Massannunziata.
Il 1° gennaio 1840 grande importanza assunse per Mascalucia l'annessione del piccolo Comune di Massannunziata, avvenuta con Real Decreto del 15 maggio 1839; infatti esso divenne Comunello (frazione ) di Mascalucia e dipendeva dalla sua amministrazione civile.
Con Real Decreto del 7 marzo 1840 Mascalucia fu dichiarata "Circondario di seconda classe".

Mascalucia e' sede di mandamento ed oggi anche di Tribunale.
La Pretura di Mascalucia e' una delle piu' antiche della provincia catanese, essa venne costituita nel 1819. A quel tempo la sua giurisdizione era maggiore di oggi e comprendeva anche il mandamento di Trecastagni.

FONTI :

http://www.comune.mascalucia.ct.it      
 http://it.wikipedia.org/wiki/Mascalucia



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